I borghi più belli del Piemonte: 12 gemme da scoprire tra montagne, colline e laghi

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Il Piemonte è una terra di grandi contrasti: dalle vette alpine del Monviso alle dolci colline delle Langhe, fino ai laghi romantici che punteggiano il nord della regione. Ma il vero tesoro piemontese è fatto di borghi antichi, microcosmi di storia, sapori e tradizioni dove il tempo sembra scorrere più lentamente.

In questo articolo – di consigli pratici, emozioni e curiosità – ti accompagno in un itinerario narrativo alla scoperta di dodici paesi incantevoli riconosciuti (o candidati) fra I Borghi più belli d’Italia. Ogni sezione contiene descrizioni dettagliate, attrazioni imperdibili, suggerimenti gastronomici, orari, prezzi e il pulsante di prenotazione diretto a Booking.com per aiutarti a organizzare il viaggio in modo semplice e veloce.

Come usare questa guida

  • Ogni borgo è introdotto da un titolo numerato per facilitare la lettura.
  • Le informazioni più importanti (nomi di luoghi, costi, orari) sono evidenziate in grassetto.
  • Troverai un bottone Shortcodes Ultimate per prenotare l’alloggio: clicca e verrai reindirizzato al portale Booking con il filtro già impostato sulla destinazione.
  • Alla fine dell’articolo, una sezione FAQ risponde alle domande più comuni dei viaggiatori.

1. Orta San Giulio: il lago come cornice di un dipinto vivente

Arroccato sulla sponda orientale del Lago d’Orta, questo piccolo centro medievale è un labirinto di viuzze acciottolate, loggiati affrescati e scorci sul blu intenso dell’acqua. Passeggia lungo Via Olina, cuore pulsante del borgo, e raggiungi la suggestiva Piazza Motta, una veranda naturale affacciata sull’Isola di San Giulio. Salendo tra le case decorate da graffiti secenteschi, arrivi al Sacro Monte di Orta (aperto tutti i giorni 7:00‑19:00, ingresso gratuito), un sito UNESCO con 20 cappelle barocche immerse in un parco di castagni secolari.

Fai un giro in battello (biglietto A/R €5,50) verso l’Isola di San Giulio per visitare la millenaria Basilica di San Giulio; al rientro, concediti un aperitivo in piazza con vista tramonto. Per cena, assaggia la tradizionale torta di pane e un calice di Nebbiolo prodotto sulle vicine colline novaresi.

Eventi da non perdere: la Festa di San Vito a giugno, con regate storiche e spettacoli pirotecnici, e il festival musicale Orta Jazz in agosto.


2. Monforte d’Alba: anfiteatro naturale tra le vigne delle Langhe

Nascosto tra colline tappezzate di nebbioli e barbere, Monforte d’Alba è un borgo-vino per eccellenza. La parte alta del paese culmina nell’Auditorium Horszowski, un anfiteatro in pietra con acustica perfetta dove risuona ogni estate il festival Monfortinjazz (concerti da €25). Passeggia fino alla Torre Campanaria e goditi il panorama sulle Langhe UNESCO; qui, ogni scorcio sembra progettato per una cartolina.

Tra le attrazioni culinarie, prenota una degustazione nelle cantine storiche (tour con 4 calici da €20) e fermati all’enoteca comunale per un piatto di tajarin al tartufo bianco d’Alba. Se capiti in autunno, il profumo di tartufo impregna l’aria e i ristoranti propongono menu a tema a partire da €45.

Curiosità: il borgo appartenne alla potente famiglia Scarampi e fu teatro delle prime rivolte contadine pro‑democrazia agli inizi del ’600.


3. Neive: affreschi, torri e Barbaresco doc

A pochi chilometri da Barbaresco, Neive conserva atmosfere medioevali intatte: mura in mattoni rosati, portali ogivali, case signorili con balconi fioriti. Il punto più fotogenico è la Torre dell’Orologio (salita €3, 09:00‑18:00), da cui lo sguardo abbraccia l’intero anfiteatro vitato. Ammira gli affreschi nella Chiesa di San Pietro e la settecentesca Casa dei Conti di Castelborgo, oggi sede di mostre.

L’esperienza clou è un percorso sensoriale nei barbareschi: prenota la visita a una cantina familiare (degustazione base €18), ascolta i racconti sui cru di Serraboella e Santo Stefano, poi passeggia tra le vigne al tramonto.


4. Chianale: l’ultimo villaggio prima del cielo

Situato a 1.800 m nell’Alta Valle Varaita, Chianale è uno scrigno di pietra e larice scolpito dal vento. Il torrente Varaita taglia in due il borgo creando scorci idilliaci, collegati da un ponte in pietra del XV secolo. Passeggia tra le case con i tetti in lose e i balconi di legno, fermati nella Chiesa di Sant’Antonio (affreschi gotici, 10:00‑17:00) e assaggia la polenta saracena in un’antica locanda.

Chianale è anche base per trekking: il Colle dell’Agnello (2.744 m) è uno dei passi alpini più alti d’Europa e apre da giugno a ottobre (transito gratuito, chiusura invernale). In estate, noleggia una e‑bike (€30/giorno) e pedala tra laghetti glaciali e marmotte.


5. Candelo: il Ricetto fortificato che incantò Carducci

Nella pianura biellese sorge Candelo, celebre per il suo Ricetto, complesso difensivo del XIII secolo perfettamente conservato. Varca la Porta di Borgo e perditi tra rue (vicoli) costellate di case‑granaio. Al centro, la Torre Porta offre un piccolo museo sulle fortificazioni rurali (ingresso €4). Gli artigiani locali producono tessuti di lana e miele di castagno, ideali souvenir solidali.

Primavera ed autunno ospitano Candelo in Fiore e Vinum in Ricetto, due eventi che trasformano il borgo in un giardino sensoriale. Concludi con una passeggiata nel vicino Parco della Burcina, famoso per le fioriture di rododendri (ingresso gratuito, orario estivo 8:00‑20:00).


6. Cella Monte: il tufo che racconta il Monferrato

Cella Monte, nel cuore del Monferrato UNESCO, è famoso per le infernot, cantine ipogee scavate nel tufo. Il Ecomuseo della Pietra da Cantoni (biglietto €6, 10:00‑18:00 sab‑dom) guida alla scoperta di questi scrigni sotterranei, un labirinto di nicchie dove si conservava il vino. Sopra, case a cortina in pietra ocra brillano al tramonto.

Sorseggia un Barbera del Monferrato Superiore in piazza e gusta agnolotti al plin fatti a mano. Gli appassionati di bike possono percorrere l’Anello dei Calanchi (18 km, dislivello 350 m) tra colline argillose e filari di noccioli.


7. Usseaux: murales e mulini tra i monti Olimpici

Nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, Usseaux sfoggia case in pietra decorate con murales d’arte naïf ispirati alla vita alpina. Segui il Sentiero dei 5 Borghi (8 km, adatto alle famiglie) che collega le cinque frazioni storiche. A Balboutet incontra l’antico mulino ad acqua (visite sab‑dom 10:00‑13:00, offerta libera).

In inverno, la piccola pista da fondo (5 km) si illumina la sera (skipass serale €8). Per una pausa golosa, prova le goffres alle erbe di montagna servite ancora calde.


8. Garessio: tra storia sabauda e acque termali

Garessio è un borgo diffuso tra montagna e Liguria, attraversato dal torrente Tanaro. Il centro storico, detto Borgo Maggiore, conserva palazzi barocchi e portici medioevali; raggiungi la Porta Liazolà per un salto nel tempo. Poco sopra, il Santuario di San Gaudenzio (10:00‑18:00, ingresso gratuito) sovrasta un bosco di castagni secolari.

Garessio fu storica stazione termale: le Terme Fonti San Bernardo offrono percorsi benessere da €25/2h. Gli sportivi possono affrontare il Sentiero dei Ponti di Pietra o pedalare sulla Ciclovia del Messaggio, ex ferrovia riconvertita a greenway.


9. Mombaldone: il castello che domina la Bormida

Mombaldone è l’unico borgo dell’Astigiano rimasto completamente cinto da mura. Entrando da Porta Superiore, si sale lungo la Via Maestra tra archi gotici e case fortificate in pietra. Dalla terrazza panoramica del Castello Malasorte (visite su prenotazione €10) si vede il fiume Bormida disegnare anse tra vigneti e calanchi gessosi.

Le trattorie propongono Robiola di Roccaverano DOP e cugnà (mostarda d’uva): due sapori che raccontano la Langa astigiana. In settembre, la Sagra del Raviolo Del Plin richiama buongustai da tutta la regione.


10. Ostana: balcone sul Monviso e cultura occitana

Nidificato a 1.250 m nella Valle Po, Ostana offre la vista più iconica sul Re di Pietra, il Monviso. Le sue borgate in pietra locale sono state ripopolate grazie a progetti di turismo sostenibile premiati dall’UNWTO. Visita il Centro Lou Pourtoun, hub culturale sulle minoranze linguistiche occitane (biglietto €5).

Gli escursionisti possono raggiungere il Buco di Viso, primo tunnel alpino della storia (1498) lungo 75 m (difficoltà E; da Pian del Re 2h30). Dopo l’impresa, recupera energie con una zuppa di ceci di Valle Po e formaggi d’alpeggio.


11. Vogogna: fascino gotico nella Val d’Ossola

Vogogna si allunga sulle rive del fiume Toce, sorvegliata dal Castello Visconteo (ticket €6, 10:00‑19:00) con mastio merlato e cortile interno dove si organizzano rievocazioni medievali. Salendo per mulattiere selciate, si raggiunge la rocca di Pianalunga per un panorama che spazia fino al Lago Maggiore.

Tra le chicche gastronomiche, prova il pan Dolce Ossolano e i salumi alpeggiati. Se ami il trekking, imbocca il Sentiero Anzasca verso Macugnaga o percorri il Parco Nazionale della Val Grande, l’area wilderness più estesa d’Italia (ingresso libero).


12. Gavi: fortezza stellare e vino Cortese DOCG

Ultimo borgo, ma non per importanza: Gavi, porta del Piemonte verso Genova, dominata dall’imponente Forte di Gavi (visite guidate €10, mar‑dom 9:00‑19:00). Il centro storico è un dedalo di caruggi liguri e palazzi nobiliari. Fermati nella Chiesa di San Giacomo, splendida facciata romanica a bande bicrome.

Il territorio è patria del Cortese di Gavi DOCG: prenota una degustazione in una tenuta settecentesca (pacchetto 3 calici + tagliere €22). Shopping? L’Serravalle Designer Outlet dista 7 km.


FAQ – domande frequenti sui borghi piemontesi

Qual è il periodo migliore per visitare questi borghi?

Primavera (aprile‑giugno) e autunno (settembre‑ottobre) offrono clima mite, colori suggestivi e meno folla. L’autunno, in particolare, coincide con la vendemmia e i mercati del tartufo nelle Langhe.

Serve l’auto o posso muovermi con i mezzi pubblici?

Alcuni borghi (es. Orta San Giulio e Vogogna) sono collegati da treni regionali Trenitalia. Tuttavia, per raggiungere località d’alta quota come Chianale o Ostana l’auto è la soluzione più flessibile. Consiglio il noleggio con ritiro a Torino o Cuneo (tariffe da €35/giorno).

Quanto tempo dedicare a ogni borgo?

Per i paesi più piccoli bastano 2‑3 ore, mentre Monforte d’Alba, Neive o Gavi meritano almeno una giornata intera per degustazioni e passeggiate tra i vigneti.

Dove posso trovare eventi e sagre aggiornate?

Consulta i siti ufficiali di turismo regionale (VisitPiemonte) e le pagine social dei comuni. Molti eventi vengono pubblicati anche sul portale Piemonte Eventi.


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Ora che conosci i borghi più belli del Piemonte, non ti resta che scegliere la tua prossima destinazione, preparare la valigia e partire. Buon viaggio!

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